Dario Russo – after the excellent performance in the Puritans last December – he confirms himself as a Bellinian interpreter of highest rank: the enveloping softness of the timbre, the sumptuous legacy, the search for a coloring that is languid yet aristocratic, make him a justly hailed Conte.
Dario Russo, nei panni del Conte, ha confermato di essere un basso in sicura crescita artistica: misurato, quasi ieratico nel gesto scenico, ha dispiegato ancora una volta ottima tecnica ed eccellente tenuta dei fiati, unite ad un timbro vellutato che ha strappato entusiastici applausi alla fine della celebre “Vi ravviso o luoghi ameni”.
Dario Russo si distingue per imponente presenza scenica e magistrale vocalità, un sorprendente conte Rodolfo che domina grandemente lo spazio, maestoso ad ogni suono e monumentale in ogni gesto. L’incontro tra Dario Russo ed Irina Dubrovskaya (Amina) scolpirà attimi di assoluta perfezione.
Dario Russo può vantare una rimarchevole nobiltà di fraseggio e un bellissimo timbro da basso cantabile. L’emissione è sempre uniforme sia nelle estreme note gravi sia in quelle acute che non perdono la morbidezza. Il volume è ragguardevole.
Ottimo, da non perdere di vista. Per altro perfetto, anche come figura imponente, a fianco di Rodolfo. Dario Russo, Colline, conferma le sue doti e si ritaglia un meritato applauso dopo l’esecuzione della “Vecchia zimarra”.
Dario Russo propone un ritratto sfaccettato e complesso di Enrico VIII. Superba eleganza, unita a dirompente potenza espressiva.
Dario Russo è stato uno Sparafucile cupo e incisivo, esibendo un ottimo controllo vocale e una notevole zona grave, che ha sfruttato egregiamente nel duetto del primo atto con Rigoletto.
Dario Russo nel breve ruolo di Moser mette in mostra tutta la bellezza vellutata della sua voce di basso nobile oltre alla sua figura imponente.
L’esperienza sulla scena del basso Dario Russo è evidente, la voce del suo Sparafucile, capace di essere sorretta dall’orchestra senza mai esserne sommersa, ha reso il personaggio credibile e affascinante in uno scrigno di colori e pulsioni indispensabili ad una buona resa.
Sicuro di sé il basso Dario Russo, che grazie a un’ irreprensibile esecuzione ha restituito un fosco Sparafucile.
Colpì invece la densa brunitura della voce di basso di Dario Russo, in pieno agio nella non secondaria parte di Sparafucile: non casualmente egli viene spesso chiamato all’estero a ricoprire ruoli di grande intensità vocale.
Altro artista di carattere è Dario Russo, interprete del Conte Rodolfo e di Don Basilio. Colore squisitamente cavernoso ha la sua voce scura che dona austerità al suo modo di cantare pulsante ed incisivo.
Molto bene anche Dario Russo nel breve ma difficile ruolo di Moser cantato con un suggestivo timbro vocale e la necessaria ieraticità, aiutato anche da una figura scenica appropriata.
Pastor Moser was played by Dario Russo. Russo has a warm resonant bass, and played the part convincingly as an ascetic, hermit-like character.
Lambourne was impressively played by Dario Russo, who produced an authoritative performance, showing off his beautifully warm vocal timbre.
Ottimo il Lambourne di Dario Russo, basso dal timbro profondo e brunito…”
Eccellente il basso Dario Russo, Lambourne di bel rilievo vocale e ottima presenza scenica.
Dario Russo prête sa voix grave et inquiétante à Sparafucile. Bien dans son jeu, bien dans sa voix de basse, il impose son personnage en faisant ressortir la noirceur de ses notes graves et l’intensité contenue dans sa voix.
Tremendo Sparafucile du jeune et beau Dario Russo excellente ductilité d’une voix de basse profonde. (la scène dialoguée avec Rigoletto maudit dans la nuit a été un grand moment émotionnel).
Buona la prestazione di Dario Russo, protagonista di una prova in crescendo nella parte di Sparafucile.
Italian bass Dario Russo completed the principal cast as a perfect Raimondo”
Dario Russo, Colline, conferma le sue doti e si ritaglia un meritato applauso dopo l’esecuzione della “Vecchia Zimarra”
Molto centrato, sia vocalmente che scenicamente, il Curato del basso Dario Russo, imponente per voce e statura…
Molto buona nell’insieme la prova del basso Dario Russo nel ruolo di Giorgio per presenza scenica, musicalità e bel timbro vocale.
Conferma di bella voce giovane da basso nel ruolo di Sir Giorgio, Dario Russo, artista che si va affinando nell’espressione e nella resa sonora e che era una delle voci più pregevoli in scena nella serata. Un’altra promesa tutta catanese che si va dimostrando sempre più una certezza.
…della compagnia va segnalato in ispecie il bravissimo basso Dario Russo.
Anche il basso Dario Russo nel ruolo dello zio Giorgio conferma le impressioni molto positive che aveva destato nell’Anna Bolena di inaugurazione della stagione catanese.
Il basso Dario Russo (Sir Giorgio) oltre ad una notevole prestanza scenica ha messo in campo una possente e stentorea voce dalla bronzea e vigorosa brunitura, dal fraseggio corretto e ben definito, riscuotendo applausi fragorosi specie alla fine della romanza “Cinta di fiori”.
Molto bravo Dario Russo, un Sir Giorgio dalla voce piena, dalle giuste intenzioni e ottima presenza scenica.
Al suo esordio nei Puritani, il basso catanese Dario Russo ha mostrato, ancora una volta, l’eleganza interpretativa e la salda vocalità che negli ultimi anni l’hanno portato nell’olimpo dei cantanti lirici. Perfetto sulla scena, in un ruolo che richiede carattere drammatico. Bravo davvero e giustamente applaudito dal pubblico della prima, solitamente freddo.
Molto intensa l’interpretazione di Vecchia zimarra di Colline (il basso Dario Russo), molto applaudito dal pubblico, che ha dimostrato di saper passare agevolmente dal registro comico a quello drammatico senza incertezze.
Di tutto rispetto il Colline di Dario Russo…
Il basso Dario Russo fa da apripista (Recitativo e Allegro assai), con un’interpretazione davvero magistrale – come, del resto, ci ha abituato – e una vocalità davvero eccezionale.
Dario Russo un Colline corposo e dalla linea nobile.
Il basso Dario Russo, monarca baldanzoso e prestante, autentico dongiovanni dalla cavata autorevole e vellutata.
Molto bene le voci: bravissimi, per plasticità di fraseggio, tornitura e flessibilità del suono, chiarezza di dizione, Dario Russo (Enrico VIII).
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